mercoledì 4 giugno 2014

ALLA RICERCA DELLA CRISI

Gli spazi pubblici vivono  una vera “crisi d’uso” perché non rispondono più alle differenti necessità dei cittadini che richiedono luoghi misti, digitalizzati, dove poter trascorrere il tempo con amici e famiglia, luoghi in cui sia possibile divertirsi e socializzare ad ogni età.
La nascita e la diffusione di nuove tecnologie e metodi della comunicazione,negli ultimi anni, hanno creato nuovi spazi fisici per la socializzazione, costituendo, in un primo momento, una vera e propria crisi delle relazioni interpersonali. Mentre i nuovi spazi informatici si riempivano, altri venivano abbandonati, risultando oggi vuoti; è il caso di vuoti urbani che, a Roma, si identificano in alcune aree degradate lungo il fiume Tevere, un tempo vero motore naturale, sociale ed economico della città, oggi invece distante. Come trasformare questa crisi in valore? Come integrare città e social network?
L'idea consiste nel creare dei luoghi all'interno della città che siano degli attrattori per le persone, consentendo di interagire con il contesto, e tra di loro, scambiando parole e informazioni, facendo delle nuove tecnologie non un mero utensile, ma uno strumento.
I social network avranno a loro disposizione un luogo cittadino, non virtuale, in cui operare, delle isole tecnologiche sulla superficie del fiume che si attivano con la presenza delle persone, e del fiume stesso, rispondendo agli stimoli, alle azioni e ed interazioni dei visitatori.

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Un giorno senza smartphone: il corto è virale
Il breve filmato realizzato a Los Angeles da Charlene de Guzman racconta una dura verità: siamo dipendenti dal nostro smartphone, e chi lo dimentica - oppure sceglie volontariamente di non farne uso - è solo. Profondamente solo. Un concetto sviluppato al meglio in questo corto dal titolo "I forgot my phone" che su YouTube ha già totalizzato circa 800mila visualizzazioni (a cura di Pier Luigi Pisa)

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