domenica 9 marzo 2014

Il rientro delle cattedrali

Considerazioni sull'atricolo "La via dei simboli" del prof. A. Saggio

http://architettura.it/coffeebreak/20001215/index.htm

"A noi non interessano i monumenti"
Così sosteneva Wright nel tempo in cui l'architettura era in preda ad una vera e propria fuga da quel tipo di progettazione monumentale e autoreferenziale che nel periodo tra le due guerre era volta a sottolineare la potenza di uno stato ,spesso dittatoriale.
Il movimento moderno punta ,infatti, tutta la sua ricerca verso un'architettura che sia in grado di esistere con il solo scopo di assolvere ad una funzione,in particolare la casa doveva essere realizzata con il preciso scopo dell'abitare. L'architettura esiste in quanto funziona. Possiamo però ben capire come questa linea di pensiero non riesca più ad avere valide strutture sociali di riferimento, c'è bisogno necessariamente di un salto in avanti una nuova spinta che faccia dell'architettura un simbolo ma non  nella concezione concepita dal movimento moderno ma deve divenire, come sstenuto dal prof. A. Saggio nel suo articolo, " monumento in rappresentanza di una collettività che guarda al resto del mondo e che al domani si proietta con slancio".
Come non condividere con l'articolo sopracitato il considerare l'opera di Utzon il primo tentativo assolutamente  riuscito in modo convincente, di realizzare un opera - SIMBOLO.
E' da questo punto che si deve partire per ricercare le spinte che hanno portato alla realizzazione di opere di architettura ,vedi il Guggenheim di Gehry, che non si limitano alla mera funzione ,ma  diventano manifesto INFORMATIVO, di un messaggio metaforico.
Interessante a questo punto è il messaggio di Heidegger che asserisce che L’architettura è quindi al tempo stesso (ma non primariamente e secondariamente) funzione e simbolo. La funzione ed il simbolo sono in architettura indissolubilmente legati l’uno all’altro. L’architettura è quindi organizzazione ed espressione di contenuti: contenuti espressivi se riferiti appunto ai poteri di comunicazione della forma; contenuti funzionali
se riferiti invece all'uso-fruizione dell'opera architettonica. L'archiettura non simboleggia altro che se stessa, così come"lo squarcio giallo sopra il cielo di Golgota di un quadro di Tintoretto, non è stato scelto per significare l'angoscia o per provocarlo, esso è angoscia e insieme ciclo giallo."


« Si pensa che un ponte, come prima cosa e propriamente, sia semplicemente un ponte. Ma dopo e alla occasione opportuna, esso può esprimere ancora molte cose. In quanto è una espressione, esso diventa un simbolo. Solo che un ponte, quando è un vero ponte, non è mai « prima » un semplice ponte e « poi » un simbolo. Né d'altronde esso è in prima istanza un semplice simbolo, in quanto esprimerebbe qualcosa che a rigore non gli appartiene. Se pensato rigorosamente difatti un ponte non si mostra mai come espressione. Il ponte è una cosa e « solamente una cosa ».

                                                                                                          M. Heidegger

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